Image
Image

Dieci anni di IPhone

Dolcevita nero, jeans e scarpe da ginnastica. Il 9 gennaio di dieci anni fa Steve Jobs presentò al mondo il primo iPhone. «Abbiamo reinventato il telefono» annunciò dal palco del Macworld di San Francisco l’allora amministratore delegato della Apple.

Missione compiuta: niente più tastiera, ma un touch screen. Prima non esistevano le app e Internet non era ancora nelle tasche di miliardi di persone nel mondo. Nel 2007 l’Istat fotografa un Paese che adora la tv e tiene molto poco a navigare nel mare magnum della rete. Meno della metà delle famiglie italiane ha un pc, e di queste meno di tre su quattro ha un accesso a Internet.

Tra chi di World Wide Web non ne vuole sapere, la maggioranza ammette di non essere capace a usarlo, e una minoranza sostiene di non trovarci nulla di interessante. Domanda che un qualsiasi Millennials si porrebbe a questo punto: ma che ci faccio con un pc senza Internet? Oggi il 70 % delle famiglie italiane ha un accesso a Internet: nella fascia di età tra i 15 e i 24 anni si sale al 91%. Ma si difendono bene anche gli ultrasessantenni: poco più della metà naviga senza difficoltà.

Sempre connessi

Chi è stato un adolescente qualche tempo fa, non potrà dimenticarlo: restare al pc voleva dire occupare la linea del telefono. Conclusione: urla della mamma, del papà e nel caso gran litigi con fratelli e sorelle.

Circa l’85 per cento degli italiani aveva già un cellulare, ma sorpresa, si poteva usare giusto per telefonare e mandare i messaggini. La banda larga? Era un lusso che si potevano permettere due famiglie su dieci, mentre oggi sono quasi sette su dieci.

Se oggi sei italiani su dieci sono collegati via smartphone sempre e dovunque, dieci anni fa erano meno del 10 per cento. Nel 2009 meno dell’1 per cento del traffico virtuale passava per tablet e smartphone, lo scorso anno invece ha sfiorato il 40 per cento.

Poter tenere il mondo in una tasca ha portato anche a un’altra piccola rivoluzione, quella dei servizi di instant messaging. Per intendersi WhatsApp - nato nel 2009 e inglobato nella galassia Facebook tre anni fa e simili, diventati in dieci anni appendice indispensabile per il 70% per cento degli utenti.

Nel 2007 erano appena il 22 per cento.

Dalle e-mail ai social

Quando Steve Jobs presentava al mondo intero la sua visione rivoluzionaria, la stragrande maggioranza degli italiani - il 77%, sempre secondo l’Istat - stava al pc per inviare o ricevere e-mail. Oggi invece oltre la metà sta sui social network. Se siamo sempre stati in fondo alle classifiche internazionali per la diffusione di Internet - anche oggi con il 63% siamo sotto la media europea che sta al 73 per cento, secondo il rapporto Digital 2016 di We are Social, siamo tra i più entusiasti utenti di Facebook. La media globale sta al 31 per cento, quella italiana al 47 per cento. Passiamo in media quattro ore al pc, due con lo smartphone e altre due ore e mezza in compagnia della tv. Che un italiano su quattro ha iniziato a guardare anche sul web.

E-commerce

Altro boom: lo shopping online. Nel 2007 solo il 23 per cento si dedicava all’e-commerce, ora siamo oltre il 50 per cento. Acquistano con un clic più gli uomini delle donne e solo il 20 per cento fa shopping via smartphone. Ma tra dieci anni, c’è da scommetterci, saranno molti di più.

di Iacopo Ciabini - impaginato da Enrico Parodi