Ora è il momento per l’America di fasciare le ferite della divisione, dobbiamo stare insieme. A tutti i repubblicani , i democratici e indipendenti di tutta la nazione dico che è giunto il momento di tornare ad essere uniti come un popolo unico. E’ ora !’’ Si apre così il primo discorso di Donald Trump che vince contro tutto e tutti. Contro ogni sondaggio è il 45°presidente degli Stati Uniti. Vittoria schiacciante per il partito repubblicano, lacrime e delusione tra i democratici per una vittoria che, dopo una lunga notte elettorale coglie tutti di sorpresa. Incertezza e paura tra le persone di tutto il mondo, in molti si chiedono come possa essere stato eletto presidente un uomo con queste idee e questi principi. A provocare sgomento è specialmente la politica contro l’immigrazione annunciata con ripetute minacce di deportazioni di massa e addirittura di voler costruire un muro lungo il confine; ma la realtà che oggi scrive le pagine di storia è che Donald Trump ce l’ha fatta, dopo un’estenuante campagna elettorale, contando solamente sulle sue forze, il candidato repubblicano ha passato la soglia dei 270 grandi elettori; mostrandosi come un uomo forte, ambizioso, promettendo di riportare la nazione alla grandezza di un tempo ‘’I will make America great again’’, ha ottenuto la meglio sull’avversaria Hillary Clinton data come favorita da tutti i sondaggi. Ma chi è realmente Donald Trump ?
Costruttore, imprenditore e personaggio televisivo, ha vissuto sempre circondato da polemiche e scandali, quarto di 5 figli, Donald nasce a New York il 14 giugno 1946, figlio di Fred Trump un ricco imprenditore immobiliare. Dopo un’infanzia ed una formazione scolastica caratterizzata da continui cambiamenti nel 1971 prende il controllo dell’azienda immobiliare di famiglia la ‘’Elizabeth Trump & son’’ cambiandone il nome in ‘’the Trump Organization’’. Nel 1978 Trump conclude il primo grande affare acquistando una quota di un importante hotel a Manatthan e 5 anni dopo anche della Trump Tower. Nel 1984 decide di investire nel business dei casinò e apre il primo nel New Jersey ad Atlantic City, che andrà in bancarotta 7 anni dopo, come altre società portate al fallimento durante i suoi anni di attività. Durante la sua campagna elettorale Donald Trump ha detto di voler deportare persone, costruire muri, far arrestare la sua avversaria Hillary Clinton, ostacolare gli accordi commerciali firmati dagli Stati Uniti e di voler cancellare tutto quello fatto da Barack Obama.
«Tutte cose che danneggerebbero molte persone» scrive il New York time, ma quello che si chiede la gente è se da un uomo che nella vita ha sempre oscillato tra alti e bassi; alternando progetti di successo a fallimenti continui, contando solamente sul suo potere della ricchezza, ci si possa aspettare che sia capace di amministrare una carica così importante come quella di presidente degli Stati Uniti, se possa saper gestire un potere così grande o se il suo sia uno dei tanti tentativi fatti durante la vita con la speranza che non tramuti in una nuova sconfitta che diventerebbe il fallimento dell’intero stato. Ci si chiede se l’obiettivo di ridare grandezza all’America possa essere redditizio per tutti i cittadini o se sia solamente la creazione di uno stato d’èlite, a vantaggio di pochi e a danno di molti. ‘’Si apre un periodo di incertezza’’ commenta il presidente Hollande, un’incertezza con delle premesse che spaventano e che ci portano a pensare che forse più che una vittoria per il partito repubblicano, sia stata una sconfitta di Hillary e che l’elezione di Trump sia la speranza, seppur con annessa paura, di una parte di popolo americano dell’apertura di una nuova epoca con un presidente che sia diverso, cosa in cui, dopo 8 anni di carica, ha fallito anche Barack Obama.