I diritti dei minori oggi

  I minori sono coloro che non hanno ancora compiuto i diciotto anni di età, non hanno diritti politici ma sono sotto ogni profilo cittadini italiani. Ogni minore ha bisogno di una famiglia, d'istruzione e rispetto. In Italia esistono ottime normative in tema di adozioni internazionali e di lotta allo sfruttamento dei minori. Ogni bambino ha diritto di vivere in una famiglia con genitori responsabili che lo accompagnino nel percorso di crescita, il diritto ad essere aiutato se in difficoltà, il diritto all'istruzione e allo studio fino a quando ne ha desiderio. Nessun bambino deve essere sfruttato o usato per scopi che non lo riguardino (si pensi ai bambini soldato oppure ai bambini impiegati nell'industria tessile). In Italia è presente il Telefono Azzurro che è a disposizione del minore che vuole difendersi dalle violenze.

diritti dei minori sono stati riconosciuti solennemente nel 1989 dall'Onu con l'approvazione della Convenzione sui diritti dell'infanzia. I diritti con i quali la Convenzione Onu cerca di rispondere alle richieste sociali di sostegno dei minori sono riassumibili nella formula delle "3P", che sono le iniziali dei termini inglesi "Protection, Provision, Participation" (cioè: Protezione, Assistenza, Partecipazione). La prospettiva più innovativa è certamente quella della partecipazione. In questo ambito, infatti, emerge l'obiettivo di dare ai minori la possibilità di essere presenti nel sociale come soggetti capaci di far conoscere agli adulti la propria interpretazione del mondo, di esprimersi liberamente e di ottenere rispetto per le proprie opinioni.

Il minorenne ha il diritto di avere un nome, una nazionalità, il diritto di conoscere i propri genitori e di venire accudito da loro. Ma se questi non sono in grado, solitamente si passa all'affidamento ad un'altra famiglia che, spesso e volentieri, si conclude nell'adozione. Con l'adozione si da "una famiglia a un bambino" e non un bambino a una famiglia. Ciò rimette al centro il diritto del minore di avere una "continuità affettiva". Nel nostro Paese l'adozione è regolata dalla legge del 4 maggio 1983 n.184 "Diritto del minore a una famiglia". Si ricorre all'adozione o all'affidamento soltanto se la famiglia d'origine non è in grado di far crescere ed educare un minore; con l'adozione si vuole garantire ai minori in stato di abbandono l'inserimento in un nuovo nucleo familiare e la legge prevede rigide condizioni per le coppie che intendono adottare un minore.

Il figlio ha diritto di essere mantenuto, educato, istruito e assistito moralmente dai genitori, nel rispetto della sue capacità, delle sue inclinazioni naturali e delle sue aspirazioni. Il figlio ha diritto di crescere in famiglia e di mantenere rapporti significativi con i parenti. Il minore che abbia compiuto gli anni dodici e anche di età inferiore può essere ascoltato dal presidente del tribunale o dal giudice delegato nell'ambito dei procedimenti nei quali devono essere adottati provvedimenti che lo riguardano. Negli ultimi anni il notevole numero di richieste di adozione non soddisfatte nel nostro paese ha portato ad un forte aumento delle adozioni internazionali (procedura complessa che si svolge sotto il controllo della Commissione per le adozioni internazionali.

di Alessia Massa, Alessio Tardani e Massimo Natucci - impaginato da Benedetta Iebole

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