Cos'è L'Antropologia

Il termine “antropologia” deriva da greco anthropos e logos, ovvero “studio dell’uomo”.
L’antropologia moderna nasce verso la fine del XIX secolo con gli studiosi Tylor e Morgan, entrambi viventi nel contesto culturale dell’Inghilterra vittoriana, che hanno fatto di questa materia una vera e propria scienza. L’antropologia si distingue poi in vari settori che si concentrano su differenti aspetti culturali che riguardano le varie popolazioni del mondo. Principalmente esistono due tipi di studi antropologici: lo studio etnologico che compara le informazioni degli antropologi che hanno lavorato sul campo, si tratta di uno studio “a tavolino” che avviene nella propria casa; lo studio etnografico invece si svolge “sul campo”, il ricercatore si integra con la popolazione locale e partecipa attivamente alla vita indigena.

Tra gli antropologi più importanti di tutti i tempi troviamo Claude Lévi-Strauss (1908-2019), di origini francesi, ha dedicato i suoi anni di ricerca allo studio dei miti primitivi e alle relazione di parentela nelle varie società umane.
Lévi-Strauss si è concentrato sulle differenze culturali che caratterizzano i vari popoli, nel suo scritto “Razza e cultura” scrive: “l’uomo non realizza la propria natura in un’umanità astratta, ma in culture tradizionali”. Questa citazione riflette una parte del peculiare pensiero dell’antropologo francese, poiché rende esplicito che senza la propria cultura l’uomo apparirebbe come un contenitore vuoto, senza scopo e senza punti di riferimento; egli ha bisogno di qualcosa in cui riconoscersi, da cui prendere avvio per iniziare la propria vita. L’essere umano, dunque, si riconosce in ciò che gli è stato insegnato durante la propria infanzia, la fase della vita in cui si realizza l’apprendimento della cultura da parte dei genitori e del background.
Le specificità culturali rendono l’umanità eterogenea e proprio per questo gli esseri umani sono in grado di distinguersi, senza correre il rischio di ridursi ad individui anonimi. Lévi-Strauss con i suoi studi ha reso più chiara l’importanza della diversità culturale, che da un lato ci accomuna e dall’altro ci rende unici, così che l’essere umano non si senta mai di appartenere ad un’umanità astratta e banale.

di Tommaso Interguglielmi e Alice Merlo 4E - impaginato da Virginia Giraldi

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